Giovedì, 25 Dicembre 2025 18:24

Una nuova governance per la Riserva dannunziana: la proposta della giunta per una gestione più efficace

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La riorganizzazione punta a separare indirizzo politico e gestione operativa, migliorando efficacia e qualità degli interventi ambientali, grazie alla creazione di un Organo di gestione tecnico, un ufficio della riserva e una commissione consultiva di esperti
Una nuova regia per la riserva dannunziana. Il Comune di Pescara avanza la proposta per una nuova governance della riserva regionale, luogo simbolo e identitario della città alle prese con una difficile rinascita dopo il devastante incendio del 1 agosto del 2021. La proposta è stata approvata dalla giunta e ora dovrà trovare il placet del consiglio comunale. Un tema, quello della gestione della riserva, di cui molto si è parlato negli ultimi anni proprio per affrontare il percorso di rinascita e con la proposta la maggioranza, come si evince anche dalla relazione allegata alla delibera, intende rafforzarne l’efficacia, separando con maggiore chiarezza la programmazione politica dall’azione tecnico-operativa, dotando l’ente anche di strumenti più adeguati alle sfide ambientali attuali. Il modello che si intende adottare punta quindi su una struttura tecnica dedicata e sul supporto di competenze specialistiche esterne. Un Organo di gestione tecnico e un Ufficio dedicato Il primo aspetto della proposta riguarda l’Organo di gestione della Riserva. Non più un organismo a prevalente indirizzo politico, ma una funzione incardinata direttamente in una delle articolazioni settoriali dell’ente comunale. Secondo quanto previsto la collocazione organizzativa sarà definita dalla giunta nell’ambito dell’atto di macrostruttura, secondo i criteri dell’ordinamento degli uffici e dei servizi. Accanto all’Organo di gestione è prevista l’istituzione di un vero e proprio Ufficio della riserva, con un direttore a supporto delle attività. La dotazione organica, secondo la proposta, dovrà includere figure ad alta specializzazione in materia ambientale e in politiche comunitarie, con il compito di garantire continuità amministrativa, autonomia tecnica e capacità di intercettare risorse e progettualità. A questa struttura spetteranno la gestione ordinaria della riserva e la programmazione delle attività straordinarie, in attuazione del Piano di assetto naturalistico. Rientrano tra i compiti anche la predisposizione dei regolamenti previsti dal Pan, come il regolamento di esercizio che disciplina accessi, fruizione e utilizzo delle infrastrutture presenti nell’area protetta. Una Commissione consultiva di esperti Il secondo elemento della nuova governance che si intende realizzare riguarda il rafforzamento della funzione consultiva. La proposta prevede infatti l’istituzione di una Commissione consultiva, composta da un massimo di sette esperti nelle materie di pertinenza ambientale, naturalistica, gestionale e scientifica, nel rispetto della parità di genere. La Commissione avrà il compito di affiancare l’ente con pareri e proposte non vincolanti sulla pianificazione e sulla gestione della Riserva, contribuendo a elevare il livello qualitativo delle decisioni e a consolidare il dialogo tra amministrazione, mondo scientifico e competenze specialistiche. L’attività della Commissione, specifica la delibera, non comporterà costi aggiuntivi: non sono previsti compensi, gettoni o indennità, fatta salva la possibilità di rimborsi spese documentati nei limiti degli stanziamenti previsti dalla legge. Gli obiettivi della nuova governancePer la maggioranza, come si evince dagli atti, la decisione di attivare una nuova governance si inserisce in quadro più ampio di politiche ambientali che prende le mosse dal Programma di mandato 2024-2024 che nella riserva dannunziana individua uno degli elementi centrali della strategia “Pescara sostenibile”, prevedendo interventi integrati per la tutela della biodiversità, il recupero delle aree colpite dall’incendio del 2021, il riaccorpamento dei comparti e l’ampliamento dell’area protetta. Anche il Documento unico di programmazione 2025–2027, si specifica, indica esplicitamente la riorganizzazione della governance dell’ente gestore come uno degli strumenti chiave per la tutela e la valorizzazione delle aree naturali protette. Alla base della proposta quindi, ci sarebbe l’esigenza di rendere l’azione amministrativa più efficace e coerente con i principi di buon andamento e imparzialità. La separazione tra indirizzo strategico e gestione operativa mira infatti a garantire maggiore autonomia tecnica agli uffici, tempi decisionali più rapidi e una gestione più strutturata e competente della riserva.
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