Lo fa sapere l'assessore regionale agli Enti locali Roberto Santangelo riferendo dell'esito della commissione Politiche per la montagna della conferenza delle Regioni
Si va verso la modifica del decreto del ministro per gli Affari regionali e l’Autonomia Roberto Calderoli riguardo i nuovi criteri di classificazione dei comuni montani ed è proprio la proposta portata alla Regione Abruzzo in commissione Politiche per la montagna della conferenza delle Regioni che sarà vagliata dal ministro. Lo fa sapere l’assessore regionale agli Enti locali Roberto Santangelo dopo che, già nei giorni scorsi, un’apertura da parte di Calderoli c’era stata. Tante le polemiche per i nuovi criteri decisi che penalizzerebbero, hanno denunciato anche Uncem e Ali Abruzzo, le aree interne facendo perdere alla regione 50 dei comuni che fino ad oggi sono identificati come montani. Se da una parte il ministro ha rivendicato la bontà delle scelte rimarcando il fatto che sotto quella dicitura, secondo i criteri attuali, ci sarebbe anche Roma e della necessità di rivederli i criteri per far sì che vi sia una più equa distribuzione del Fondo della montagna, dalle istituzioni locali si sono sollevate voci di allarme legate al fatto che a essere penalizzato sarebbe stato l’Appennino chiedendo, in sostanza, di prevedere modifiche anche in relazione alla geografia dei territori. “Il presidente della commissione, l’assessore della Valle d’Aosta Leonardo Lotto – fa quindi sapere Santangelo -, ha affermato che sarà l'iniziativa di revisione presentata dalla Regione Abruzzo la base di partenza della proposta che le Regioni porteranno al ministro, poiché pone le giuste fondamenta per superare la questione. Sono soddisfatto di come si stia affrontando il tema con convinzione e unità di intenti – aggiunge -. L’Abruzzo ancora una volta ha saputo guardare il problema con lucidità. Di concerto con il presidente Marco Marsilio abbiamo trovato la giusta strada per raggiungere l’obiettivo di andare oltre l’attuale assetto del dpcm e sempre più verso le esigenze di territori molto diversi tra loro, senza penalizzare nessuno”. Nei giorni scorsi il ministro aveva mostrato la sua disponibilità sottolineando che l’obiettivo è quello di trovare una sintesi capace di fare sintesi che lui stesso, una volta vagliata la proposta delle Regioni, sottoporrà loro. Calderoli, nel difendere il lavoro fin qui fatto, ha anche ricordato che gli attuali criteri sono frutto del lavoro svolto dai tecnici designati proprio dagli enti territoriali e fatto un ulteriore richiamo alla responsabilità dei territori e alla serietà delle proposte, già richiesta nelle precedenti occasioni. Il suo obiettivo, ha aggiunto, è quello di arrivare al riconoscimento e la promozione della vera montagna sulla base di criteri oggettivi e reali così come stabilito dalla legge 131 del 2025 e dall’articolo 44 della costituzione.