Martedì, 23 Dicembre 2025 13:32

VIDEO| Con "Abitare sociale" il Comune affronta l'emergenza casa: 120mila euro e appartamenti per chi rischia di restare senza

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Contributi fino a 800 euro al mese per un nuovo contratto, sostegni contro gli sfratti e appartamenti confiscati alla crimnalità per ospitare chi è in grave emergenza. L'obiettivo è unico: avviare un percorso di autonomia abitativa. I dettagli sul progetto sperimentale sostenuto dall'Unione piccoli proprietari immobiliari (Uppi)
Un totale di 120mila euro di contributi per chi rischia lo sfratto, ma anche sostegni economici a chi è stato sfrattato e ha bisogno di trovare casa con tanto di copertura della caparra e, infine, appartamenti in coabitazione per rispondere alle urgente con la messa a disposizione di tre immobili confiscati alla criminalità. Consiste in questo “Abitare sociale”, il progetto sperimentale del Comune di Pescara con cui l’amministrazione vuole dare una risposta concreta all’emergenza abitativa che, sottolinea il presidente provinciale dell’Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) Lorenzo Cirillo, che aiuterà a cercare appartamenti da affittare, anche a Pescara è un problema in continua crescita. A metterlo in campo, dopo averci lavorato per un anno sottolinea il sindaco Carlo Masci, è l’assessorato alle Politiche sociali guidato da Adelchi Sulpizio. A concretizzarlo saranno i servizi sociali del Comune per un progetto già in partenza sul fronte contribuiti e la messa a disposizione degli appartamenti dei beni confiscati in via Stradonetto, via Sacco e via Tevere, che saranno consegnati in primavera. Tre le linee di intervento previste dal progetto:un contributo di affitto per tre anni, un sostegno economico per nuovi contratti di locazione (fino a 800 euro mensili, con una copertura decrescente che comprende il pagamento della caparra (al massimo per due mensilità), il 50% del canone per il primo anno, il 30% per il secondo anno e il 15% per il terzo anno. un sostegno contro lo sfratto grazie a un contributo economico fino a 5mila euro per sanare situazioni debitorie in contratti privati a condizione che il contratto prosegua fino a scadenza naturale l’utilizzo di appartamenti confiscati alla criminalità negli immobili di via Sacco, via Stradonetto e via Tvere, che saranno usati per l’accoglienza urgente in coabitazione. Saranno disponibili da metà 2026 con un rimborso spese forfettario di 80 euro mensili a personaTre linee di intervento riservate a persone e famiglie che versano in grave emergenza abitativa e dunque a tutti i cittadini italiani e stranieri (regolari da almeno 3 anni) residenti a Pescara che hanno un Isee non superiore ai 10.140 euro. Alla misura potranno accedere quelli che hanno ricevuto una notifica di sfratto, una comunicazione di mancato rinnovo del contratto e quelli che hanno una morosità che li espone al rischio sfratto. Saranno i Servizi sociali del Comune a prenderli in carico con l’obiettivo di consegnare ad ognuno un progetto personalizzato che ha un unico e importante obiettive: far sì che si raggiunga la piena autonomia abitativa. “È un progetto molto importante perché ci permette di dare due tipi di aiuto – dichiara Sulpizio -. Un aiuto di carattere economico che ad esempio può essere il pagamento della caparra a chi, e molti abbiamo riscontrato hanno questo problema, vorrebbe prendere una casa in affitto ma non può sostenere le caparre” e uno di carattere sociale dato che si prevede l’avvio “di un percorso per aiutare chi è in difficoltà a uscire dal momento difficile che sta attraversando prevedendo un aiuto del 50% sui costi in caso di rischio sfratto per il primo anno e poi a scendere al 30 e fino al 5-10%”. “Si tratta di un aiuto concreto” anche grazie alla messa a disposizione degli immobili confiscati, ribadisce sottolineando che saranno tanti i cittadini che si potranno aiutare sebbene ad oggi non quantificabili. Quel che è certo è che il problema c’è ed è sempre più diffuso, conferma l’avvocato Cirillo e questo anche perché, precisa, “c’è difficoltà a recuperare gli immobili da porre sul mercato, vuoi per questioni relative agli affitti previ per i turisti, vuoi perché in alcuni casi i canoni hanno iniziato ad esser importanti e non tutti possono permetterseli”. L’Uppi si è dunque messo a disposizione per far conoscere l’iniziativa ai propri iscritti e non solo e la speranza è che “questa iniziativa – conclude il presidente provinciale – possa trovare favore e accoglienza da parte dei proprietari al di là degli associati”.
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