"Il consiglio ci ha dato ragione con un voto schiacciante (25 a 1), lasciando il sindaco solo nella sua inspiegabile opposizione al miglioramento della delibera. Restano però criticità profonde che la maggioranza non ha voluto correggere”, dice il consigliere comunale
“Abbiamo lavorato in aula per emendare un atto carente e tutelare l’interesse dei pescaresi. Il Consiglio ci ha dato ragione con un voto schiacciante (25 a 1), lasciando il sindaco solo nella sua inspiegabile opposizione al miglioramento della delibera. Restano però criticità profonde che la maggioranza non ha voluto correggere”. Lo afferma il consigliere comunale Marco Presutti (Pd) che ricostruisce il dibattito in aula sulla delibera numero 151, relativa alla ricognizione dei servizi pubblici locali.Parlando di un "approccio di merito e di responsabilità", Presutti sottolinea che "non ci siamo limitati alla critica, ma abbiamo presentato proposte concrete per rendere la delibera sui servizi pubblici uno strumento reale di controllo e non un semplice adempimento burocratico. Grazie al nostro impegno a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico, siamo riusciti a ottenere miglioramenti significativi”.“Dobbiamo però registrare che in Consiglio Comunale - osserva il consigliere - si è consumato un cortocircuito istituzionale che fotografa perfettamente lo stato di salute di questa amministrazione: un sindaco isolato, arroccato a difesa della burocrazia, e una maggioranza che, su temi fondamentali, preferisce seguire il buonsenso delle proposte del Partito Democratico”.Parlando del pacchetto di emendamenti presentati dal Pd, Presutti definisce "clamoroso l’esito della votazione sull’emendamento 6, volto a introdurre indicatori qualitativi specifici per il servizio di riscossione tributi, a tutela dei cittadini-contribuenti. L’Aula - dice - ha votato compatta la mia proposta con 25 voti favorevoli. Un consenso pressoché unanime che ha visto l’intera maggioranza votare al fianco del Partito Democratico. L’unico voto contrario in tutta l’aula è stato quello del sindaco Carlo Masci. È un fatto politico inedito: il primo cittadino è rimasto solo a difendere l’opacità e l’assenza di controlli di qualità, sconfessato dai suoi stessi consiglieri che hanno invece riconosciuto la bontà tecnica e la necessità della nostra iniziativa. Confido che possa essere stato un errore, ma in questi casi lo si dichiara. Il sindaco, invece - aggiunge Presutti - è rimasto in silenzio quando è stato proclamato l’esito della votazione. Isolato e in silenzio".Sul fronte mense scolastiche, grazie agli emendamenti 3 e 4, il Consiglio, spiega ancora Presutti, "ha ammesso formalmente che il ricorso alla 'proroga tecnica' per l'intero 2024 è stato un'anomalia gestionale. Ora - dice - l’amministrazione sarà obbligata a certificare ufficialmente il rispetto dei Criteri ambientali minimi (Cam) per il passato esercizio perché sulla salute e sulla qualità dei pasti dei nostri figli non sono ammesse zone d'ombra"."Nonostante i successi sulla trasparenza - va avanti Presutti - resta il rammarico per la blindatura della maggioranza su altri temi vitali. È inaccettabile che sia stata bocciata la nostra denuncia sulla vacanza del coordinatore Psico-pedagogico nei nidi, lasciando la qualità educativa senza una guida scientifica. Così come è grave il rifiuto di rendicontare con analiticità i servizi per i disabili e i fragili, espunti dalla delibera con una scelta che non condividiamo affatto"."L’esito di oggi dimostra che l'opposizione del Pd non è solo di protesta, ma di governo delle criticità — conclude Presutti — Continueremo a vigilare affinché il Comune smetta di essere un semplice ente pagatore passivo e torni a farsi carico della cura quotidiana della città. Il voto di oggi dice che il sindaco Masci è sempre più solo nel suo arroccamento; noi, al contrario, continueremo a parlare il linguaggio della qualità e dei diritti dei cittadini".