Un agente della polizia penitenziaria sarebbe stato brutalmente aggredito nel carcere minorile di L’Aquila. A denunciarlo è il sindacato Fsa Cnpp-Spp. L’aggressione sarebbe avvenuta durante la cosiddetta “ora d’aria”, cioè durante la fruizione della permanenza all’aria, da tre minori detenuti nell’istituto penitenziario: l’agente è stato portato in ospedale riportando una prognosi di 15 giorni. Dai segretari nazionali del sindacato di categoria, Giuseppe Merola e Muro Nardella, esprimono solidarietà al collega vittima dell’aggressione, ma condannano fortemente quanto avvenuto rilanciando l’allarme relativo ai numeri delle carceri minorili come fatto pochi giorni fa in commissione al Comune di L’Aquila. I numeri nazionali sono quelli dell’associazione Antigone secondo cui, ricordano, “al 15 gennaio 2024 gli istituti minorili italiani ospitavano 496 ragazzi tra minori e giovani adulti, di cui 254 stranieri. È il secondo anno consecutivo di crescita, dopo un lungo periodo in cui il ruolo degli Ipm si era progressivamente ridotto. Aumentano i minorenni (57,7% del totale), crescono in modo significativo i detenuti in custodia cautelare (68,5%), con punte dell’88,8% tra i minori, e si registra un forte incremento degli ingressi legati alle violazioni della normativa sugli stupefacenti, aumentati del 37,4% in un anno”. Un trend che, secondo il sindacato, è stato ulteriormente rafforzato dalle misure introdotte dal decreto Caivano. Un incontro nel corso del quale, riferiscono, ci si è poi concentrati proprio sulle criticità che si registrerebbero nel carcere minorile aquilano rilevate anche dalla consigliera Pd Stefania Pezzopane. Criticità, rimarca il sindacato, sia di tipo organizzativo e logistico, che sul fronte dell’organico. “Continueremo ad offirire la nostra contraddistinta collaborazione istituzionale - concludono Merola e Nardella -. ma chiediamo ogni intervento urgente a tutela della comunità penitenziaria aquilana”.