Giovedì, 11 Dicembre 2025 16:07

Spaccio di cocaina tra Abruzzo e Marche, 5 uomini arrestati e un ricercato: sequestrati più di chili di sostanza

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I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei albanesi ritenuti coinvolti in un’articolata attività di detenzione e spaccio di cocaina sulla costa nelle province di Teramo e Ascoli Piceno
I carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica, supportati dal nucleo cinofili di Chieti, dal 5° nucleo elicotteri di Pescara e da una squadra intervento operativo del 12° Reggimento Sicilia, hanno eseguito, nella mattinata di giovedì 11 dicembre, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei albanesi ritenuti coinvolti in un’articolata attività di detenzione e spaccio di cocaina sulla costa nelle province di Teramo e Ascoli Piceno. Cinque gli arrestati, mentre uno è ancora ricercato, come riporta l'AdnKronos. A emettere il provvedimento è stato il gip del tribunale di Teramo su richiesta della Procura.L'inchiesta nasce da un’indagine portata avanti dai militari del Nor e dalla Stazione di Martinsicuro, che avrebbero documentato un sistema di spaccio diffuso tra Alba Adriatica, Martinsicuro, Tortoreto e altri comuni della Val Vibrata, con ramificazioni anche nel territorio marchigiano. Il gruppo, interpretando l’intera area come una grande piazza di smercio, avrebbe organizzato consegne “porta a porta” concordate tramite social network. Elemento distintivo era la tecnica di occultamento dello stupefacente: ingenti quantitativi di cocaina venivano seppelliti in zone rurali e terreni non riconducibili agli indagati, per poi essere prelevati e suddivisi in piccole dosi solo al momento delle richieste dei clienti. Così anche se venivano fermati o controllati, potevano addurre l'uso personale. Nel corso delle indagini i militari hanno sequestrato oltre due chilogrammi di cocaina ad alta purezza, segnalato sei assuntori e arrestato un minorenne trovato in flagranza mentre avrebbe detenuto droga ai fini di spaccio e avrebbe opposto resistenza. L’operazione si inserisce in uno dei filoni investigativi avviati dopo il tentato omicidio di un sottufficiale dell’Arma, avvenuto il 19 novembre 2024 durante un tentativo di furto nella sua abitazione. Il militare venne aggredito in malo modo dai malviventi, quando entrò in casa della madre per intervenire. Le indagini condotte nei mesi successivi hanno permesso di ricostruire diverse attività criminali correlate. Nel luglio scorso uno dei tre responsabili dell’aggressione è stato rintracciato e arrestato a Rovigo, dove viveva sotto falso nome. Gli arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Teramo e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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