Martedì, 09 Dicembre 2025 09:49

Città Sant'Angelo Visione Comune sullo stadio Petruzzi: "La Renato Curi Angolana smentisce l'assessore Romano"

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Il gruppo consiliare angolano: "Lo stadio non può essere vittima di ricostruzioni divergenti o di tensioni personali"
«La nota della Renato Curi Angolana smentisce l'assessore Romano: “l'apertura ad altre squadre è stata chiesta dall'amministrazione comunale”. Lo stadio non può essere vittima di ricostruzioni divergenti o di tensioni personali».È quanto si legge in una nota del gruppo consiliare “Città Sant'Angelo Visione Comune”.«La vicenda», scrivono i consiglieri di opposizione, «già oggetto della nostra interpellanza del 30 settembre e oggetto di discussione nella seduta consiliare del 20 novembre, aveva evidenziato la necessità di fare chiarezza sulle modalità con cui altre società sportive avevano avuto accesso allo stadio Petruzzi e sul ruolo effettivamente svolto dall’amministrazione in tali passaggi». Dall'opposizione aggiungono: «La diffida inviata dal Comune l’11 novembre, con cui si contestava alla concessionaria un utilizzo non autorizzato dell’impianto, rendeva necessario verificare e capire se vi fossero state indicazioni o autorizzazioni, anche informali, da parte della giunta. In consiglio comunale, tuttavia, alla nostra domanda diretta, l’assessore allo Sport Romano aveva escluso ogni coinvolgimento suo e dell’amministrazione Comunale. È proprio da questo contrasto tra atti formali e dichiarazioni pubbliche che nasce l’esigenza di un chiarimento definitivo. La vicenda ha trovato un nuovo punto di svolta nella replica dell’avvocato Borrelli, legale della Renato Curi Angolana, alla diffida del Comune, poi pubblicata sui canali social ufficiali della società sportiva. Una lettera che introduce elementi tutt’altro che marginali. Nella stessa, l’avvocato Borrelli afferma che “è stata proprio l’amministrazione, nella persona del suo assessore delegato, a sollecitare la mia assistita affinché consentisse l’accesso e l’utilizzo della struttura alla squadra di Rugby […] e alla società Vis Pescara”, aggiungendo che “tali richieste sono avvenute tramite innumerevoli comunicazioni, anche a mezzo chat”. Una dichiarazione precisa e resa pubblica, che smentisce, a suo dire, quanto dichiarato in consiglio comunale dall’assessore Romano, il quale, ricordiamo alla nostra domanda specifica sul punto, ha risposto testualmente: “Assolutamente no, né mia né tantomeno di questa amministrazione”». Così concludono da “Città Sant'Angelo Visione Comune”: «Siamo dunque di fronte a due versioni ufficiali totalmente incompatibili: da una parte l’Assessore che nega in modo assoluto; dall’altra un legale che afferma l’esatto contrario. Città Sant’Angelo ha diritto di sapere quale delle due ricostruzioni sia corretta. La questione riguarda la trasparenza amministrativa e l’esigenza che l’amministrazione esprima una posizione univoca, verificabile e coerente, soprattutto quando si affrontano temi che riguardano la gestione di un bene pubblico. Non può esserci alcuna ambiguità nelle dichiarazioni istituzionali, né possono crearsi zone d’ombra che mettono a rischio la credibilità dell’azione amministrativa. A rendere il quadro ancora più critico vi è il comportamento assunto in consiglio comunale dal sindaco Perazzetti. Mentre venivano richiesti chiarimenti puntuali sulla questione, il sindaco è intervenuto per troncare la discussione, sostenendo che “esiste un regolamento, esiste la convenzione” e che l’assessore Romano “ha risposto in maniera corretta”, chiudendo ogni possibilità di approfondimento. Si voleva fare chiarezza o semplicemente chiudere il caso? Ricordiamo inoltre che all’interno della giunta comunale siede l’assessore Guerino De Bonis, poiché esattamente un anno fa era presidente della Renato Curi Angolana e si presentò alle scorse elezioni comunali con lo slogan “il presidente scende in campo”. Oggi il suo nome non compare più tra i dirigenti della società ma in una fase così delicata e in cui emergono contraddizioni rilevanti sul ruolo dell’amministrazione nella gestione dell’impianto sportivo, sarebbe naturale attendersi una posizione chiara e istituzionale da parte sua. L’assenza totale di un intervento ufficiale alimenta ulteriori interrogativi sulla coesione della giunta e sulla capacità di esprimere una linea unitaria su una questione di evidente interesse pubblico. Se tutto ciò, come riferito dall’avvocato Borelli, realmente avvenuto sarebbe una cosa grave in caso contrario l’amministrazione immediatamente deve dimostrarlo con atti inequivocabili e prendere distanza da quanto detto. Lo stadio Petruzzi non può essere vittima di ricostruzioni divergenti né essere trascinato dentro tensioni o rapporti personali che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico».
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