Che fine ha fatto la rete di riordino dei musei cittadini? Perché da un anno la proposta messa nero su bianco dal tavolo tecnico creato già con due anni di ritardo rispetto al 2022 non è stata attuate? Questo e altro quello che chiede con una interrogazione urgente: "Nessun rispetto per i lavoratori"
Che fine ha fatto il riordino dei musei annunciato, anzi messo nero su bianco, già nel 2022? Se lo chiede, anzi lo chiede all’amministrazione comunale con un’interrogazione urgente, il consigliere comunale Pd Marco Presutti che, sottolineando i ritardi e parlando di una sostanziale immobilità nonostante una scadenza precisa per arrivare alla riorganizzazione annunciata e fino ad oggi non concretizzatasi, denuncia: “la giunta Masci tradisce il mandato del consiglio e mette a rischio i posti di lavoro”. Questo perché, sottolinea, “la gravissima inerzia con cui l’amministrazione sta gestendo il riordino del sistema museale cittadino”, un ritardo di tre anni sottolinea, “tradisce un mandato unanime del consiglio comunale e cosa ancor più grave – dichiara il consigliere dem – lascia nell’incertezza più totale il futuro dei lavoratori della Fondazione Genti d’Abruzzo”. Una situazione che oggi è, incalza, “paradossale e inaccettabile”. Tutto inizia, spiega con la delibera del consiglio comunale del 28 dicembre 2022 con cui si approva all’unanimità la riorganizzazione della rete museale e lo fa prevedendo, spiega, la realizzazione “di uno studio per un nuovo modello di gestione concedendo una proroga di un solo anno alla Fondazione Genti d’Abruzzo proprio per definire la riforma in tempi brevi. Quel termine è stato palesemente disatteso, tanto che si è resa necessaria un’ulteriore proroga per tutto il 2024. Il gruppo di lavoro tecnico è stato costituito solo a gennaio 2024, con oltre un anno di ritardo rispetto all’impegno preso in aula”, chiosa quindi Presutti ripercorrendo l’iter della vicenda.La relazione conclusiva, sottolinea, arriva il 20 novembre 2024 e arriva con “una soluzione precisa e operativa: la creazione di una fondazione di partecipazione ‘in house’ al 100% comunale. Parliamo, rimarca il consigliere dem, “non di una questione complessa e irrisolta, ma di una proposta concreta che giace da quasi un anno nei cassetti dell’amministrazione”. Sì perché, precisa, a dicembre 2024 il consiglio comunale “ha preso atto di questa soluzione e ha concesso una nuova convenzione ‘ponte’ fino al 2026, ma con la clausola esplicita che sarebbe terminata non appena definito il progetto di riordino. Da allora, è passato un altro anno di immobilismo”. “Le conseguenze di questa inerzia sono pesantissime – dichiara ancora Presutti -. Da un lato, si continua a ricorrere a proroghe che, secondo il codice dei contratti pubblici, dovrebbero essere uno strumento eccezionale e non un modo per sopperire all’incapacità di programmare. Dall’altro, e questo è l’aspetto umanamente più grave, si alimenta uno stato di intollerabile precarietà per i dipendenti della Fondazione, che da tre anni lavorano senza alcuna prospettiva certa sul proprio futuro professionale. È una mancanza di rispetto per le loro professionalità e per le loro famiglie”, afferma.Quindi il contenuto dell’interrogazione rivolta al sindaco che quelle risposte ora, ribadisce, deve darle. “Vogliamo sapere perché, a quasi tre anni da un mandato consiliare unanime, il progetto sia ancora fermo – continua quindi il consigliere dem -. Chiediamo qual è lo stato di avanzamento concreto, se esistono già bozze di statuto e piani finanziari, e quando finalmente l’Amministrazione intenda portare in aula l’atto per istituire il nuovo soggetto gestore. Soprattutto, pretendiamo di sapere quali misure siano state previste per salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori in questo passaggio”. “Non è più tempo di rinvii. La cultura della città e il futuro di decine di lavoratori sono bloccati da un’inerzia che è diventata insostenibile. L’Amministrazione ha il dovere di rispondere non solo a noi, ma all’intero consiglio comunale che quasi tre anni fa si era espresso all’unanimità, e ai cittadini che attendono una gestione seria e programmata del proprio patrimonio. Continueremo a vigilare con forza – conclude Presutti - affinché questo impegno non cada nel vuoto”.