Immondizia, guano e calcinacci nelle due ex sedi di proprietà dell'ente per una vendita di cui non si sa più nulla e un disagio crescente cui persino i residenti si sarebbero rassegnati. Lo denuncia il vicepresidente del consiglio regionale che auspica rapidi interventi
Abbandono e degrado negli immobili di viale Bovio e via Raffaello di proprietà della Regione e dove prima proprio l’ente aveva sede. A tornare a denunciarlo è il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli (Pd) sottolineando come ormai le due strutture siano ricettacolo di immondizia, guano di piccione con calcinacci che cadono dai cornicioni. Strutture risultate da rilevazioni tecniche nel 2017 e nel 2019, ricorda, come pericolose. A quel punto, denuncia ancora, l’abbandono con la Regione che ha ricollocato servizi e dipendenti. “La giunta Marsilio però – incalza - non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di riqualificare i due immobili, neanche attraverso un progetto di demo-ricostruzione, in quanto ha preferito dapprima valutare la locazione di altri edifici da adibire a sede unica o in cui dislocare buona parte degli uffici, e poi optare per la costruzione ex novo di una nuova sede regionale, prevedendola nell’area di risulta”. “Nel frattempo i due immobili di via Raffaello e viale Bovio, la cui alienazione rientrerebbe tra le fonti di finanziamento della progettazione della nuova sede, sono lasciati all’incuria più totale. Nel 2020 – ricorda ancora il vicepresidente del consiglio regionale - denunciammo l’allagamento del seminterrato in viale Bovio a causa di una perdita nelle reti idriche, e successivamente siamo tornati più volte a denunciare l’assenza di interventi manutentivi finalizzati almeno a ristabilire le condizioni di salubrità, nell’interesse specialmente di chi abita nelle vicinanze”. “Purtroppo nulla di tutto ciò è accaduto”, chiosa Blasioli “Tra pezzi di intonaco che si staccano, immondizia e piccioni ormai diventati i veri proprietari degli stabili, la situazione è sempre più insostenibile, con buona pace dei residenti, ormai rassegnati a questo spettacolo impietoso che ha un unico colpevole: la Regione Abruzzo, che lascia i suoi immobili a marcire”. “Ricordiamo, fra l’altro, che l’alienazione di questi immobili avrebbe dovuto essere avviata già nel 2023, come prescritto dalla legge regionale 32/2022, al fine di dirottare parte del ricavato alla viabilità della Provincia dell’Aquila. La legge in questione non è mai stata abrogata – precisa -, eppure tutti gli atti successivi prevedono che il ricavato della vendita debba andare piuttosto a finanziare, per una cifra almeno pari a 8,5 milioni di euro, la nuova sede regionale”. “Ci auguriamo che, dopo questa ennesima denuncia pubblica, la Regione intervenga quantomeno per ripristinare un minimo di decoro e di salubrità dei luoghi come reclamato da chi abita nei pressi. Anche perché, se la volontà del presidente Marsilio è sempre quella di alienarli, è bene ridestarsi da quest’inerzia prolungata per scongiurare – conclude - un ulteriore ammaloramento degli immobili”.