Martedì, 01 Luglio 2025 18:21

Liste d'attesa in Abruzzo, Cavallari (Abruzzo Insieme) denuncia: "Regione immobile. Ecco cosa chiediamo al ministro"

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Il consigliere regionale civico torna a ribadire le principali criticità del sistema sanitario regionale. "Più controlli e attivazione del Cup unico"
Il consigliere regionale Giovanni Cavallari, capogruppo di Abruzzo Insieme, invia delle richieste al ministero per porre un freno al problema delle liste di attesa in Abruzzo. Prima tra tutte l'attivazione del Cup unico regionale.  “Mentre il ministro della Salute, Orazio Schillaci, continua a sollecitare e a incalzare le Regioni e le Asl italiane ad abbattere le liste d’attesa, in Abruzzo la situazione resta critica. Le recenti norme nazionali – come il decreto-legge 7 giugno 2024, numero 73, convertito nella legge 29 luglio 2024 numero107 – impongono alle Regioni obblighi precisi sulla gestione e trasparenza delle liste, ma nella nostra Regione i segnali concreti sono ancora assenti”, denuncia il consigliere. “Numeri che parlano da soli. Nelle Asl abruzzesi si registrano attese fino a 642 giorni per una colonscopia, 638 per una rettosigmoidoscopia, 438 per un’elettromiografia, 375 per una mammografia bilaterale, 346 per un’ecografia mammaria e 331 giorni per una prima visita endocrinologica. Anche le prestazioni classificate come brevi (classe b) vengono erogate oltre i 10 giorni previsti per legge, violando i limiti fissati dal piano nazionale di Governo delle Liste d’Attesa (Pngla 2019-2021), che rimane tuttora valido".  Il decreto-legge 7 giugno 2024, numero 73 – convertito nella Legge 29 luglio 2024, numero 107 – ha introdotto la Piattaforma nazionale delle liste d’attesa e reso obbligatoria l’interoperabilità tra Cup regionali e privati accreditati, ricorda Cavallari. La legge impone l’erogazione delle prestazioni sanitarie entro i limiti stabiliti dal Pngla: U (Urgente): entro 72 ore, B (Breve): entro 10 giorni, D (Differita): entro 30 giorni per visite, 60 per esami, P (Programmata): entro 120 giorni. In caso di mancato rispetto, le asl sono tenute a garantire la prestazione in regime intramoenia o presso strutture private convenzionate, con solo il ticket a carico del cittadino. Tuttavia, al 29 gennaio 2025, è stato emanato solo 1 dei 6 decreti attuativi previsti dalla legge, rallentando l'effettiva applicazione delle misure in tutto il Paese, Abruzzo compreso. “Mentre il ministro, consapevole del problema, si adopera tentando di rianimare un malato inguaribile, la nostra Regione racconta un’altra storia, tanto che l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e il presidente Marco Marsilio continuano a dipingere la sanità abruzzese come un modello da esportare. La realtà, però, è ben diversa: debito sanitario ormai strutturale, carenza cronica di personale, migliaia di prestazioni inevase e un ricorso crescente al privato”, dice ancora il consigliere regionale. Di qui le richieste del gruppo Abruzzo Insieme: “controlli urgenti del ministero della Salute sull’effettiva applicazione della Legge 107/2024 in Abruzzo; attivazione immediata e trasparente del Cup unico regionale, già deliberato a giugno 2025 ma ancora non operativo; un piano straordinario di recupero delle prestazioni arretrate, con fondi dedicati e personale aggiuntivo; piena attuazione del diritto alla prestazione nei tempi di legge, con pubblicazione settimanale dei dati per Asl e per singola prestazione”. E conclude: “I cittadini abruzzesi non possono più attendere. Hanno diritto a una sanità pubblica efficiente, trasparente e rispettosa della legge”.
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