Stampa questa pagina
Martedì, 23 Dicembre 2025 18:18

Imprenditore abruzzese accusato di truffa aggravata: 13 milioni di beni sequestrati, operazione anche nel Pescarese

Vota questo articolo
(0 Voti)
Tra le ipotesi di reato l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e l'utilizzo di crediti fiscali ritenuti fittizi legati ai bonus edilizi. Il suo nome compare anche nelle carte dell'inchiesta Dossieraggio che vede tra gli indagati l'ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini
Sequestrati beni per 13 milioni di euro all’imprenditore abruzzese Lorenzo Sbraccia già ai domiciliari in relazione all’inchiesta milanese Equalize e il cui nome compare anche negli atti che vedono indagato l’ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini (inchiesta Dossieraggio). A eseguire il sequestro, come riporta , sono stati i carabinieri del Ros il 22 dicembre con l’operazione che ha interessato oltre che la provincia di Milano, anche quelle di Pescar e Chieti. A portare avanti l’indagine è la procura di Roma e nasce dagli approfondimenti fatti su una società romana di costruzione di cui è titolare Sbraccia. Secondo chi indaga ci sarebbero indizi tali da ipotizzare i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento di somme dovute utilizzando in compensazione crediti inesistenti, in relazione a un'operazione di riqualificazione sismica di un complesso immobiliare nella provincia di Milano. Per questo immobile, l'impresa avrebbe fatto accesso agli incentivi disciplinati dai cosiddetti "Decreti rilancio" e "Superbonus", assumendo crediti fiscali ritenuti fittizi per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro, in parte già utilizzati in compensazione. Il tribunale ha dunque disposto l'esecuzione, in parte, del sequestro "per equivalente" di beni mobili e immobili, autovetture, conti correnti e anche opere d'arte rinvenute nella disponibilità dell'indagato. Nell’ambito dell’inchiesta Dossieraggio, come anticipato, il nome dell’imprenditore compare negli atti che vedono indagato per accesso abusivo e rivelazione del segreto l'ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini già ascoltato in procura per chiarire la sua posizione. L'atto istruttorio è stato richiesto dallo stesso Legnini tramite il suo difensore, l'avvocato Antonio Villani.
Letto 1 volte