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Giovedì, 11 Dicembre 2025 13:07

VIEDO |"Caso Antonelli", il centrosinistra: "Sull'edilizia la spaccatura è tra la maggioranza e il sindaco"

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La coalizione guidata da Carlo Costantini si dice preoccupata per la situazione ora che il consigliere di Forza Italia ha rimesso le deleghe in capo a Carlo Masci cui si attribuisce il blocco di un settore importantissimo per quella delibera al Decreto sviluppo che penalizza non solo i costruttori, ma metterebbe a rischio anche i posti di lavoro: "Il disastro ha un nome e un cognome"
Non è la spaccatura di Marcello Antonelli (Forza Italia) con la maggioranza, ma è la spaccatura della maggioranza con un sindaco, Carlo Masci, che ha tenuto per sé importanti deleghe tra cui quelle all’urbanistica e all’edilizia. “Questa scelta da sola, esprime in maniera plastica il profilo della persona, cioè di una persona che non si fida di nessuno, che vuole concentrare su di sé tutte le decisioni e che è assolutamente indisponibile al dialogo. Una persona che ha prodotto il disastro e la devastazione con la quale purtroppo gli operatori economici del settore e tutto quello che ruota attorno a questo sistema economico costretta a confrontarsi”. Le dichiarazioni sono del consigliere comunale Carlo Costantini voce e candidato sindaco alle ultime elezioni comunali del centrosinistra e il pensiero è quello di tutti i consiglieri della minoranza che guida e cioè dei consiglieri del Pd, del Movimento 5 Stelle e di Avs-Radici in Comune. Il “caso” è quello del consigliere di maggioranza che ha rimesso le deleghe all’urbanistica al sindaco per “sostanziali divergenze” sulla materia in generale e in particolare su quella delibera che dovrebbe tradurre il Decreto sviluppo su cui una quadra, dopo che quella approvata è stata dichiarata illegittima sia dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) che dal consiglio di Stato, non si è trovata nonostante quella sentenza risalga ormai a gennaio 2025. Una situazione che, di fatto, tiene il settore edilizia al palo con conseguenze sullo sviluppo e l’economia del territorio. “Antonelli non rappresenta se stesso in questa crisi. Antonelli rappresenta l'intera maggioranza in consiglio comunale”, dichiara infatti Costantini parlando di “una spaccatura profonda che in qualche modo mette in difficoltà un settore trainante del sistema economico della nostra città. “I pescaresi sanno perfettamente che il nostro punto di vista nella gestione del territorio è molto più restrittivo e conservativo rispetto a quello della maggioranza e tuttavia – sottolinea - in un contesto come questo gli operatori economici vivono una condizione di totale assenza di regole. Per un operatore economico, per un imprenditore, la cosa peggiore è non avere a disposizione delle regole certe con le quali confrontarsi”, chiosa Costantini. E se quelle regole non ci sono è perché “la delibera di recepimento del Decreto sviluppo non c’è, gli adeguamenti e i recepimenti delle modifiche del legislatore regionale non ci sono, la prospettiva di modificare le norme tecniche non c'è. Tutto questo ha portato a una paralisi totale di un settore strategico che non investe solo il singolo costruttore, ma le maestranze, i fornitori, i cottimisti e insomma – rimarca – un sistema economico che smuove milioni e milioni di euro e si traduce in decine di centinaia di posti lavori in una città come Pescara. Per questo siamo straordinariamente preoccupati”, ribadisce Costantini. “Siamo passati da una situazione in cui sono saltate le regole alla totale assenza di regole e l’impossibilità di operare”, dichiara il capogruppo comunale Pd Piero Giampietro in rappresentanza del partito con la collega Michela Di Stefano, riferendosi sia ai “palazzoni” spuntati in città sia all’assenza della delibera che premialità e volumetrie le definisca e denunciando anche lui il rischio di perdere posti di lavoro per la situazione di stallo in cui ci si trova. Un blocco di cui il Pd, ricorda, ha chiesto contezza con una interpellanza cui non si è ancora risposto e cui doveva rispondere proprio Antonelli in quanto delegato al settore e che ora quella risposta non potrà più darla con il sindaco ora deputato a farlo, ma fuori Italia in questi giorni, sottolinea. E se stallo è, precisa la consigliera Avs-Radici in Comune Simona Barba, è perché la prima delibera, quella cassata dai tribunali, era stata costruita “con aggiornamento alle norme, distorte e modificate o comunque in qualche modo eluse”. Resta che la decisione di Antonelli “rappresenta il dramma politico della spaccatura tra la maggioranza e il sindaco sul tema urbanistica forse perché a fronte di scelte programmatiche afferma Paolo Sola (M5s) – intervengono figure grigie che ruotano attorno allo staff del sindaco e che non sono stati eletti. A questo punto il sindaco lo convocherò in commissione Controllo e garanzia (da Sola presieduta) perché ci dica cosa intende fare ora per arrivare ad avere quella delibera”. Una uscita di scena quella di Antonelli che arriva non solo a quasi un anno dalla sentenza del consiglio di Stato, ma anche a pochi giorni da un’altra sentenza importante: quella, sempre del consiglio di Stato, sulla regolarità delle elezioni comunali fissata per il 18 dicembre. Una sentenza con cui potrebbe confermare quanto già deciso dal Tar che ha annullato il voto in 27 sezioni, ribaltarla stabilendo che invece tutto è stato regolare o, al contrario, ampliarla a più sezioni e magari anche a tutta la città rimandando tutti i pescaresi elle urne. Un esito che, se dovesse rimandare al voto in alcune o tutte le sezioni, potrebbe dunque tradursi in un ulteriore stallo prima che a una nuova delibera si possa arrivare e se così fosse, chiosa Costantini, “le responsabilità hanno un nome e un cognome. La paralisi va avanti da oltre un anno. In questo anno si sono fatte solo chiacchiere. Evidentemente c'era qualcosa che covava sotto la cenere e oggi è esplosa, anzi implosa. Ci sono diversità di punti di vista radicali con una spaccatura trasversale nella maggioranza. Un anno perso”, incalza. “Ora il consiglio di Stato sulle elezioni prenderà le sue decisioni e tutto quello che accadrà, lo ripeto, un solo responsabile che è l’attuale sindaco” e cioè il sindaco che, ribadisce, ha tenuto per sé le deleghe dimostrando, in sostanza, di voler accentrare su di sé le scelte più importanti e il risultato, conclude Costantini, è che ci troviamo davanti, sul fronte edilizia, “a una vera e propria paralisi che ci preoccupa davvero molto”.
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