La consigliera comunale di minoranza Simona Barba interviene in merito al finanziamento della Regione Abruzzo per il Comune di Pescara per la nuova sede del centro per l'impiego in piazza Garibaldi
Dubbi e critiche dalla consigliera comunale d'opposizione Simona Barba, di Avs Radici in Comune in merito al progetto del nuovo centro per l'impiego comunale, finanziato dalla Regione Abruzzo per la sede in piazza Garibaldi per due milioni di euro."I numeri svelano il paradosso: si passa da 680 a 739 mq. A incassare l’assegno è la società di Nicola Petruzzi, noto imprenditore della sanità privata. Una spesa milionaria che solleva dubbi sulle priorità della spesa pubblica.Due milioni di euro. È questa la cifra che la Regione Abruzzo, tramite il Comune di Pescara, si appresta a spendere per risolvere l'emergenza spazi del centro per l’impiego. Un’operazione immobiliare, giustificata dall'urgenza di trovare locali più idonei rispetto alla storica sede di via Passolanciano. Ma leggendo le carte della proposta di delibera n. 141, appena approdata in consiglio comunale, i conti non sembrano tornare.Il cuore della questione è puramente matematico. Dal 2003 il Cpi è ospitato in un immobile della Provincia in via Passolanciano. Superficie: 680 mq. La Regione Abruzzo, titolare delle politiche del lavoro, ha bocciato questa sede definendola inadeguata "sotto il profilo strutturale e dimensionale". La soluzione la trova il Comune di Pescara che individua un immobile in piazza Garibaldi n. 10/11. Superficie complessiva: 739 mq. La differenza, calcolatrice alla mano, è di appena 59 metri quadrati. In pratica, la dimensione di un bilocale. È per questo "delta" irrisorio che si muove una macchina finanziaria da oltre 2 milioni di euro."L'immobile ex Sanstefar, ora di proprietà della Immobiliare P&g Srl (riconducibile a Nicola Petruzzi, noto imprenditore della sanità privata), è al centro della controversa operazione di acquisto da parte della Regione Abruzzo, che secondo Barba versa fondi pubblici per acquisire uffici proprio da un esponente di spicco del settore privato, in un momento di crisi dei servizi sanitari pubblici. La Regione ha stanziato un budget di 2.125.000 euro: 1.783.783 per l'acquisto dell'immobile, 173.562 euro per lavori di adeguamento e circa 90.000 euro per spese notarili. Il totale dell'operazione copre quasi interamente l'obiettivo di spesa fissato dall'amministrazione regionale.La consigliera solleva dubbi sull'opportunità della spesa sostenuta dalla Regione per una nuova sede, a fronte di un guadagno di spazio limitato e motivazioni ufficiali come privacy e sicurezza. La decisione appare dettata più dall'esigenza di impiegare un budget disponibile che dall’effettiva necessità di ottimizzare le risorse pubbliche. Vengono inoltre criticate le alternative non considerate, come la scelta di immobili in periferia o la ristrutturazione di altre proprietà pubbliche. Il trasferimento, costato 2 milioni di euro a favore di un privato della sanità, lascia infine i cittadini a domandarsi se tali risorse non fossero più urgenti in altri ambiti.“E al consiglio comunale di oggi è richiesta, come sempre, la ratifica di decisioni prese da lontano”