Stampa questa pagina
Sabato, 06 Dicembre 2025 18:42

Giovani democratici: "Salasso natalizio per studenti e lavoratori, tornare in Abruzzo costa almeno 200 euro"

Vota questo articolo
(0 Voti)
Il costo è medio tra treni e aerei con rincari fino al 100% e i numeri sono del 4 dicembre. Il biglietto più caro è quello del treno Torino-Pescara che costa ben 272 euro. Sono 58mila gli abruzzesi che vivono fuori, denunciano i Gd, che chiedono subito un cambio di passo
Un salasso tornare in Abruzzo per le feste di Natale. A denunciarlo, riferendosi in particolare agli studenti e i lavoratori, sono i Giovani democratici che la mattina di sabato 6 dicembre hanno protestato davanti alla stazione centrale. Questo perché, spiegano, proprio il trasporto su ferro è quello che risulta più caro: “basti pensare alle cifre massimo di questo periodo e cioè i 272 euro per la tratta Torino-Pescra, i 225 per la tratta Milano-Pescara e i 127 per la tratta Bologna-Pescara”. E non va meglio con i voli visto che le cifre massime, denunciano, sono si 100 euro per il volo Milano-Pescara e di 150 per la Torino Pescara. “Un aumento medio del 100%” denunciano Saverio Gileno, il responsabile economia regionale e segretario di Nuova Pescara Emanuele Castigliego, la segretaria provinciale di Pescara Silvia Sbaraglia e i componenti di segreteria Maria Citarella e Monaim Mouatamid presenti al picchetti insieme al consigliere regionale Antonio Blasioli. Prezzi che “hanno raggiunto livelli inaccettabili” e parliamo di quelle, specificano del 4 dicembre “e già aumentate nel giro di poche ore. Sono il segno di una dinamica speculativa che colpisce soprattutto studenti e lavoratori fuori sede, che vorrebbero semplicemente tornare a casa per Natale. Serve una mobilitazione istituzionale per sostenere i ‘ricongiungimenti natalizi”, questa quindi la richiesta dei Giovani democratici. “È esattamente il fenomeno denunciato nell'interrogazione parlamentare dell'onorevole Marco Sarracino, e che abbiamo portato all’attenzione dell'onorevole Luciano D'Alfonso ed è un problema che riguarda da vicino ben 58mila abruzzesi, prevalentemente giovani, che ogni anno, proprio in questo periodo – sottolineano -, devono fare i conti con un sistema di mobilità che li penalizza e li discrimina. Questa emergenza non è un fulmine a ciel sereno, è il sintomo evidente di un problema molto più ampio, che riguarda l'intero sistema dei trasporti, non solo i treni, da e per l'Abruzzo e di cui la Regione può e deve farsi carico, rappresentandolo ai più alti e adeguati livelli istituzionali”. Arrivare in Abruzzo quando non è costoso (con i mezzi di trasporto pubblico) è complicato denunciano i Giovani democratici parlando anche della A14. “La realtà, al di là della propaganda di Marsilio & company, fotografa che l'Abruzzo sta vivendo una crisi profonda della mobilità – affermano -. La Regione continua a far finta che tutto va bene ma i cittadini lo sanno: i tempi di percorrenza sono lunghi, i biglietti da circa 200 euro, i collegamenti insufficienti e le occasioni perse”. “Per questo siamo convinti che serva un cambio di passo immediato: un piano regionale vero sulla mobilità integrata, investimenti concreti su ferro, gomma e aeroporto, un confronto costante con governo e Rfi per uscire dall'isolamento, più concorrenza nel trasporto aereo, una strategia seria contro la speculazione che durante le festività scarica tutto il peso sulle spalle dei fuori sede”. Autostrada, ferrovia, voli: tutti i problemi denunciati dai Gd Altro che mezzi pubblici, questa in sostanza la denuncia dei Giovani democratici che rimarcano come l’unica alternativa all’aumento dei prezzi sia quella del veicolo privato “tuttavia penalizzato dalla critica situazione dell'A14, il corridoio che dovrebbe garantire i collegamenti fondamentali della regione, diventata una vera e propria trappola anche se il cantiere diffuso è stato rimosso per le feste senza sconti sui pedaggi per i tempi persi prima”, sottolineano. “Una delle tratte più lente d'Italia, caratterizzata da cantieri interminabili, restringimenti continui e tempi di percorrenza che rendono impossibile qualsiasi programmazione. Chi viaggia tra Pescara Nord e Ancona lo sa bene: in molte fasce orarie la situazione è di fatto paralizzata. Una criticità trasformata in emergenza dall'assenza totale di iniziative della Regione. Nessuna richiesta di sospendere i pedaggi, nessuna pressione per spostare i lavori nelle ore notturne, nessun piano straordinario per alleggerire il traffico. Il risultato – incalzano - è un danno enorme per pendolari, turismo, imprese e trasporto merci”. “Sul fronte ferroviario la situazione non è migliore: l'Abruzzo resta ai margini dell’alta velocità. Le fermate dei Frecciarossa sono poche e concentrate quasi esclusivamente su Pescara, mentre i collegamenti con Roma, Bologna, Milano e Torino continuano a essere insufficienti. Da anni sentiamo parlare di nuove opportunità, ma la realtà – denunciano ancora - è che la nostra regione continua a rimanere fuori dai grandi corridoi strategici, mentre altrove si investe con decisione”. Quindi l’aeroporto d’Abruzzo che “paga una dipendenza quasi totale da Ryanair, senza una politica seria sulle rotte, senza una strategia pluriennale, con un caro-voli che colpisce soprattutto le tratte nazionali. Nel piano nazionale degli scali siamo rimasti ai margini, senza rinnovare l'offerta e senza attrarre nuovi operatori. E mentre altre regioni programmano e investono, in Abruzzo la destra cerca di fare passare per "successo" ciò che invece è una condizione di fragilità strutturale”, chiosano i Giovani democratici.
Letto 1 volte