Stampa questa pagina
Venerdì, 05 Dicembre 2025 11:43

Nuova udienza del processo per il canile sanitario della Asl, Lndc Animal Protection: "Testimonianze confermano quadro accusatorio"

Vota questo articolo
(0 Voti)
Lndc Animal Protection era in aula nel tribunale di Pescara con il proprio avvocato Michele Pezone, responsabile nazionale Lndc Diritti animali, come parte civile: prossima udienza fissata al 19 marzo
Nuova udienza nel tribunale di Pescara per il processo contro i veterinari imputati del canile sanitario della Asl nella giornata di giovedì 4 dicembre. «Testimonianze che confermano il quadro accusatorio. Attendiamo la sentenza», fa sapere l'Lndc Animal Protection. Si è svolta una nuova udienza del processo a carico di due veterinari del canile sanitario della Asl di Pescara, imputati per eutanasie non dovute e altri reati di tipo amministrativo. Lndc Animal Protection, costituita parte civile, ritiene che le testimonianze ascoltate abbiano confermato il quadro accusatorio. La prossima udienza, fissata per il 19 marzo 2026, sarà quella della discussione finale.  L’associazione, che ha dato impulso alle indagini con la denuncia per la tentata uccisione di un lupo cecoslovacco, è costituita parte civile per fare piena luce sulle uccisioni ingiustificate di numerosi cani. «Nel corso dell'udienza odierna sono stati ascoltati cinque testimoni, tra cui due veterinari, le cui dichiarazioni», secondo noi, «hanno ulteriormente confermato e rafforzato il quadro accusatorio già emerso nelle fasi precedenti del processo. Le testimonianze hanno toccato aspetti chiave relativi alle procedure interne del canile sanitario, alle condizioni degli animali e alle motivazioni che hanno portato ad effettuare le eutanasie contestate», dice Michele Pezone, responsabile Diritti Animali Lndc Animal Protection. L’udienza è stata aggiornata al 19 marzo 2026, data in cui si terrà la discussione finale e, salvo imprevisti, verrà emessa la sentenza. «È un processo importante, che riguarda non solo la responsabilità individuale, ma anche un modello di gestione pubblica che deve essere trasparente, controllabile e rispettoso della vita degli animali», afferma Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection, «le testimonianze ascoltate hanno confermato le criticità che da anni chi sta sul territorio conosce ma che finora non era stato possibile denunciare per mancanza di prove, che invece finalmente a nostro avviso sono venute alla luce in maniera inequivocabile. Attendiamo con fiducia la prossima udienza e auspichiamo condanne esemplari, affinché vicende come questa non si ripetano più».
Letto 1 volte