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Giovedì, 04 Dicembre 2025 17:00

Per Pescara Vecchia,14 proposte per "alleggerire" il piano di risanamento: via alle nuove rilevazioni del "rumore"

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No a contapersone digitali, niente musica solo per le Scia dei nuovi locali senza retroattività e deroghe per gli eventi collettivi. Sono alcune delle proposte portate in commissione Controllo e garanzia dall'associazione per la tutela e lo sviluppo del centro storico. Il presidente Sola (M5s): "Un muro quello del centrodestra, gravissima l'assenza sia della parte politica che di quella tecnica"
Quattordici proposte di emendamento per chiedere precisazioni e almeno un margine di apertura su quel piano di risanamento acustico per Pescara Vecchia già adottato, ma che ora verrà approvato dal consiglio comunale. Una richiesta che arriva mentre, come si evince dalla delibera pubblicata in albo pretorio, su Pescara Vecchia sono state disposte due nuove rilevazioni fonometriche che dovranno essere effettuate entro la fine dell’anno. Quegli emendamenti l’avvocato Paride Orsini in rappresentanza dell’Associazione per la tutela e lo sviluppo del centro storico, insieme all’avvocato Andrea Lucchi che da sempre cura anche gli interessi degli esercenti di piazza Muzii dove il primo piano di risanamento acustico e le successive ordinanze fino all’attuale, quella “Cenerentola”, sono state calate, chiedono di discuterli prima che l’approvazione arrivi e dunque prima che si possano depositare, così come previsto dalla legge regionale, le osservazioni che potrebbero portare a rivederlo quel piano. E questo perché i tempi sarebbero troppo lunghi come dimostra proprio il caso di piazza Muzii, sottolinea Lucchi, dove per arrivare a quelle osservazioni ci è voluto un anno e mezzo dall’approvazione del documento. Un tempo troppo lungo per i locali di Pescara Vecchia che rischierebbero così soltanto di sparire, rimarca Orsini. Quelle proposte le hanno portate nella commissione controllo e garanzia convocata dal presidente Paolo Sola (M5s) che nel corso dell'incontro ha bollato con un “questo dà la misura di quanto l’amministrazione ritenga importante questo tema”, l’assenza non solo del sindaco Carlo Masci e l’assessore comunale all’Ambiente Cristian Orta che non avrebbero neanche risposto all’invito a esserci, ma anche della struttura tecnica dato che, ha riferito, la dirigente di competenza avrebbe delegato alla presenza un’altra persona che però nel giorno della commissione avrebbe avuto il giorno libero e che dunque all’incontro del 4 dicembre non avrebbe potuto presenziare. Un’assenza che lo stesso Orsini ha bollato con un “si vede quanto interessa l’argomento”. Al momento anche su Pescara Vecchia c’è un’ordinanza Cenerentola e se una volta approvato quel piano verrà di certo impugnato per essere portato davanti al Tar (Tribunale amministrativo regionale), prima di arrivare al “sì” definitivo in aula, l’associazione per tramite dei due legali chiede quindi di rivedere molte delle restrizioni ritenute eccessive perché derivanti da un documento meramente tecnico che se su quel fronte non può essere in alcun modo modificato, può però essere mediato dalla politica e cioè dalla delibera che arriverà in aula probabilmente martedì 9 dicembre. Un piano che emendabile lo sarebbe in questa fase (e cioè prima delle osservazioni che arrivano dopo l'approvazione) perché questo, ha specificato in commissione Lucchi, lo avrebbe decretato proprio il Tar in una delle tante ordinanze che in questi anni hanno caratterizzato lo scontro tra esercenti e amministrazione. Amministrazione a sua volta alle prese con i ricorsi dei residenti che in piazza Muzii, per il problema “rumore”, gli sono già costati centinaia di migliaia di euro di rimborsi. Tra quelle 14 proposte a spiccare è in particolare l’emendamento con cui si chiede di precisare, laddove si afferma che non potranno essere rilasciate nuove Scia per l’intrattenimento musicale, la misura riguardi solo le attività che dal momento dell’approvazione in poi apriranno su corso Manthoné escludendo quelle già esistenti dato che si darebbe una retroattività alla norma che potrebbe esporre anche a contenziosi con richiesta di risarcimento nei confronti del Comune qualora ad esempio l’attività venga ceduta, hanno spiegato Orsini e Lucchi. Altra richiesta, tra le tante, quella di avere deroghe per promuovere od organizzare eventi collettivi temporanei a carattere musicale o enogastronimco ad esempio limitandoli a 2 eventi al mese a giugno, luglio e agosto e nel periodo natalizio (tra l’8 dicembre e il 6 gennaio) con un limite orario fissato alle 23.30 e dunque prima di quella mezzanotte che oggi, con le ordinanze Cenerentola impone di togliere i tavolini all’esterno entro quell’ora così come di poter servire alcolici solo all’interno dei locali dalla mezzanotte in poi. Contrarietà poi ai sistemi di “conteggio” delle persone che fanno ingresso non solo nei locali, ma anche nell’area sottoposta al piano come se, questa in sostanza la critica, si potesse dire ad un certo punto “stop” a chi vuole frequentare il centro storico la sera perché si è in troppi. Una misura “da Corea del nord più che da Italia”, ha affermato Lucchi nel suo intervento. Proposte di emendamento con cui, in sostanza, si chiede di mitigare la forza del piano di risanamento così come ad oggi redatto, dato che, hanno rilevato i due avvocati, gli ultimi rilievi dell’Arpa sono di giugno e già allora era stata rilevata una diminuzione di 16 decibel sul rumore per cui il contesto sarebbe già mutato rispetto a quando è stato redatto. Per Orsini, tra l’altro, l’attuale visione non starebbe facendo altro che danneggiare avventori, residenti e soprattutto gli esercenti onesti dato che, sostiene “bisogna intervenire in modo chirurgico su chi non rispetta le regole. E’ assurdo penalizzare chi lavora onestamente”.Ad appoggiare la richiesta di emendarlo prima dell’approvazione il piano di risanamento acustico, tra i consiglieri presenti in commissione, sono stati Massimiliano Di Pillo (Pettinari sindaco), Michela Di Stefano (Pd) e Donato Di Matteo (Costantini sindaco) per il quale si è di fronte “a un ripetuto atteggiamento ostile verso le attività di Pescara dato che quando si parla di deroghe proprio quelle due aree (piazza Muzii e Pescara Vecchia) sono state escluse da questa possibilità”. Che vi sia degrado nella zona Orsini e Lucchi non lo hanno negato, ma andare avanti così significherebbe portare alla desertificazione e alla chiusura delle attività spegnendo le luci sulla città, quando invece, questa la posizione emersa dal confronto, le attività potrebbero collaborare con l’amministrazione per combatterla. Il presidente Sola ha assicurato battaglia in consiglio per far sì che quegli emendamenti possano essere discussi sebbene il presidente della commissione Ambiente, Alessandro D’Alonzo, abbia parlato di apertura che ci sarà ma solo dopo l’approvazione e cioè quando ci saranno le osservazioni. Una posizione “inaccettabile” che va di pari passo, per Sola, con la “gravissima assenza della parte politica e tecnica del Comune in commissione” perché per lui, se il piano sarà approvato così com’è oggi “le attività commerciali saranno strangolate definitivamente da misure folli, come l’installazione di contapersone digitali o tornelli lungo tutto il quartiere, che rischiano di far chiudere una saracinesca dopo l’altra, e nonostante, è questo il paradosso, gli ultimi rilievi fonometrici abbiano mostrato una situazione profondamente migliorata”. Quei rilievi ora si rifaranno come detto e saranno eseguiti entro il 31 dicembre con ognuno di questi che, si legge nella determina dirigenziale del 2 dicembre “sarà eseguito in postazioni di misura concordate con l’amministrazione e avrà durata di almeno 4 giorni, a cavallo dei fine settimana”. Una rilevazione che, si precisa, “Leve essere predisposta e inviata all’ente entro 7 giorni dall’effettuazione dell’ultimo rilievo fonometrica sotto forma di perizia asseverata”. Il piano però ad approvazione ci arriverà molto prima, nella seconda settimana di dicembre per cui resta ora da capire se, alla fine, quegli emendamenti che il presidente Sola assicura porterà in aula insieme a tutto il centrosinistra, saranno o meno accolti per essere discussi ed eventualmente approvati.
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