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Giovedì, 27 Novembre 2025 20:04

Appello bis Rigopiano: chiesta l'assoluzione per l'ex direttore della protezione civile regionale

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I suoi legali chiedono la conferma della sentenza di primo grado in ragione dei tempi di lavorazione della Carta valanghe: la tragedia avvenne quando, al suo completamento, mancavano 2 anni e mezzo
Gli avvocato difensori di Emilio Primavera, all'epoca dei fatti di Rigopiano direttore del dipartimento regionale di protezione civile, hanno chiesto l'assoluzione del loro assistito nel corso del processo bis d'appello in corso a Perugia per la tragedia che nel 2017 costò la vita a 29 persone: 11 furono i superstiti. A riportare la notizia è l'agenzia LaPrese. Primavera infatti, così come deciso dalla corte di cassazione, è nuovamente imputato nel procedimento, ma i sui legali, Vittorio Manes e Augusto La Morgia, hanno chiesto "il rigetto dall'appello della procura generale' e la conferma dell'assoluzione ottenuta in primo grado e pronunciata per l'ingegnere dal tribunale di Pescara. Questo perché, sostengono i legali, pur attivandosi tempestivamente, l'ingegnere non avrebbe potuto fare in tempo, dall'assunzione dell'incarico in Regione, una ventina di mesi prima della tragedia, a redigere una Carta valanghe. La difesa avrebbe quindi sostenuto che l'ingegnere avrebbe impiegato almeno quattro anni per redigere la 'Carta Clpv', (Carta di localizzazione probabile delle valanghe) come confermato dai periti del tribunale. Si tratta del tempo necessario per la sola fase preliminare, ma la valanga distrusse il resort nel 2017 con i lavori che, per la Carta valanghe, sarebbero terminati 2 anni e mezzo dopo la tragedia. Secondo i legali non sarebbe quindi possibile “predicare alcuna prevedibilità dell'evento” con riferimento alla condotta di Primavera pur volendo insistere sulla prevedibilità dello stesso.
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