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Martedì, 25 Novembre 2025 13:24

L’attesa dell’alba: presentazione del libro di Francesco Caringella, menzione speciale ai premi Flaiano di narrativa

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Sarà presentato il prossimo 28 novembre alle ore 16, nella sala Petruzzi del museo delle Genti d’Abruzzo, il libro "L'attesa dell'alba" ed. Mondadori, scritto dal dott. Francesco Caringella, presidente della V sez. del Consiglio di Stato, che ha partecipato con la sua opera alla selezione della 52esima edizione dei Premi internazionali Flaiano di narrativa, ricevendo una menzione speciale dalla giuria tecnica, che verrà consegnata venerdì stesso. L’evento è presentato dall’associazione Flaiano e i Premi internazionali Flaiano, in partenariato con il consiglio dell'ordine degli avvocati e la fondazione Forum Aterni.Il libro affronta un tema molto importante e dibattuto e di grande attualità, il diritto alla vita ed il diritto a rinunciare alla vita. Il protagonista è un avvocato penalista che crede in una giustizia che non sia morale ma legittima. Ad una iniziale ritrosia ad assumere la difesa di colui che chiede di porre fine alla propria vita, l'avvocato protagonista inizia un percorso interiore che lo porterà ad assolvere al Proprio mandato difensivo, ma anche a comprendere i motivi umani di una scelta e la sconfortante verità di una fragilità dei protagonisti che avanza in ogni pagina del libro.L'autore Francesco Caringella è magistrato e scrittore, come ama definirsi, e da ogni sua intervista emerge sempre la problematica se il diritto debba fare o meno un passo indietro di fronte a temi così importanti.L'argomento scandagliato dall'autore, è sicuramente di stretta attualità, si dibatte molto sul fine vita e sulla necessità di una normativa che sia in grado di dare risposte in un senso o nell'altro.I relatori che affiancheranno Caringella, nell'incontro moderato dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia sono: il Prof. emerito Lorenzo d'Avack componente del Comitato nazionale per la Bioetica: il Dott. Andrea Di Giovanni sostituto procuratore presso la Procura di Pescara; la dott.ssa Donatella Quartuccio, notaio in Pescara.Ogni figura che parteciperà all'incontro darà un proprio contributo appartenente alla propria attività che incontra il problema dell'eutanasia.Questa la menzione speciale per il conferimento del Pegaso d'oro che avverrà dopo la presentazione del libro:"Nella storia di fantasia, scritta da Francesco Caringella, tutto ruota intorno all'art. 580 c.p. - i protagonisti nei modi più diversi si trovano di fronte alla legge e provano ad interpretarla, superarla,piegarla al proprio volere, a renderla giustificazione per un atto di pietà. Il tema del fine vita non divide e la tragedia della storia del protagonista, non è trattato con superficialità, banalità o moralismi, ma con delicatezza e amore, quello stesso che anima le persone che fanno parte ed entrano a far parte della vita di Alberto, condannato ad essere la malattia e a non poter più muovere il proprio corpo nemmeno per le esigenze minime. I protagonisti del romanzo, ognuno a modo proprio, trovano il coraggio di affrontare il dolore e l'amore che li uniscono e disuniscono in continuazione, fino a quando la morte ridarà libertà al malato e ridisegnerà la vita di coloro che lo hanno assistito. L'avvocato Filippo Santini, cui non interessa la morale, ma la legittimità degli atti, esce dal suo ruolo di difensore e inizia un percorso con se stesso che lo porterà a riconciliarsi con il proprio padre, magistrato e cattolico osservante, che lo difenderà in tribunale e pubblicamente dichiarerà la stima nei suoi confronti, in un atto di amore che va di pari passo con quello del figlio Filippo che ha assistito Alberto fino alla fine della propria vita. Il lettore è così "costretto" ad affrontare il tema dell'eutanasia e del fine vita, senza prendere le parti dell'uno o dell'altro, ma ascoltando le ragioni di ciascun protagonista, per giungere ad una conclusione che non è una presa di posizione, ma una riflessione che si pone dinanzi alla sofferenza causata dalla malattia. Un libro sul fine vita, che poteva essere scritto soltanto in questo modo e all'autore va il merito di essere riuscito a parlare di amore e dolore, senza retorica, ma con estrema umanità, pensando alle tante persone che soffrono in un doloroso silenzio".
Sarà presentato il prossimo 28 novembre alle ore 16, nella sala Petruzzi del museo delle Genti d’Abruzzo, il libro "L'attesa dell'alba" ed. Mondadori, scritto dal dott. Francesco Caringella, presidente della V sez. del Consiglio di Stato, che ha partecipato con la sua opera alla selezione della 52esima edizione dei Premi internazionali Flaiano di narrativa, ricevendo una menzione speciale dalla giuria tecnica, che verrà consegnata venerdì stesso. L’evento è presentato dall’associazione Flaiano e i Premi internazionali Flaiano, in partenariato con il consiglio dell'ordine degli avvocati e la fondazione Forum Aterni.Il libro affronta un tema molto importante e dibattuto e di grande attualità, il diritto alla vita ed il diritto a rinunciare alla vita. Il protagonista è un avvocato penalista che crede in una giustizia che non sia morale ma legittima. Ad una iniziale ritrosia ad assumere la difesa di colui che chiede di porre fine alla propria vita, l'avvocato protagonista inizia un percorso interiore che lo porterà ad assolvere al Proprio mandato difensivo, ma anche a comprendere i motivi umani di una scelta e la sconfortante verità di una fragilità dei protagonisti che avanza in ogni pagina del libro.L'autore Francesco Caringella è magistrato e scrittore, come ama definirsi, e da ogni sua intervista emerge sempre la problematica se il diritto debba fare o meno un passo indietro di fronte a temi così importanti.L'argomento scandagliato dall'autore, è sicuramente di stretta attualità, si dibatte molto sul fine vita e sulla necessità di una normativa che sia in grado di dare risposte in un senso o nell'altro.I relatori che affiancheranno Caringella, nell'incontro moderato dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia sono: il Prof. emerito Lorenzo d'Avack componente del Comitato nazionale per la Bioetica: il Dott. Andrea Di Giovanni sostituto procuratore presso la Procura di Pescara; la dott.ssa Donatella Quartuccio, notaio in Pescara.Ogni figura che parteciperà all'incontro darà un proprio contributo appartenente alla propria attività che incontra il problema dell'eutanasia.Questa la menzione speciale per il conferimento del Pegaso d'oro che avverrà dopo la presentazione del libro:"Nella storia di fantasia, scritta da Francesco Caringella, tutto ruota intorno all'art. 580 c.p. - i protagonisti nei modi più diversi si trovano di fronte alla legge e provano ad interpretarla, superarla,piegarla al proprio volere, a renderla giustificazione per un atto di pietà. Il tema del fine vita non divide e la tragedia della storia del protagonista, non è trattato con superficialità, banalità o moralismi, ma con delicatezza e amore, quello stesso che anima le persone che fanno parte ed entrano a far parte della vita di Alberto, condannato ad essere la malattia e a non poter più muovere il proprio corpo nemmeno per le esigenze minime. I protagonisti del romanzo, ognuno a modo proprio, trovano il coraggio di affrontare il dolore e l'amore che li uniscono e disuniscono in continuazione, fino a quando la morte ridarà libertà al malato e ridisegnerà la vita di coloro che lo hanno assistito. L'avvocato Filippo Santini, cui non interessa la morale, ma la legittimità degli atti, esce dal suo ruolo di difensore e inizia un percorso con se stesso che lo porterà a riconciliarsi con il proprio padre, magistrato e cattolico osservante, che lo difenderà in tribunale e pubblicamente dichiarerà la stima nei suoi confronti, in un atto di amore che va di pari passo con quello del figlio Filippo che ha assistito Alberto fino alla fine della propria vita. Il lettore è così "costretto" ad affrontare il tema dell'eutanasia e del fine vita, senza prendere le parti dell'uno o dell'altro, ma ascoltando le ragioni di ciascun protagonista, per giungere ad una conclusione che non è una presa di posizione, ma una riflessione che si pone dinanzi alla sofferenza causata dalla malattia. Un libro sul fine vita, che poteva essere scritto soltanto in questo modo e all'autore va il merito di essere riuscito a parlare di amore e dolore, senza retorica, ma con estrema umanità, pensando alle tante persone che soffrono in un doloroso silenzio".
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