A denunciare i nuovi episodi di violenza nel carcere San Donato di Pescara è il sindacato Sappe
Doppia aggressione e caos gestionale nel carcere San Donato di Pescara.È quanto denuncia Giovanni Scarciolla, segretario provinciale del sindacato Sappe di Pescara che denuncia con fermezza i gravissimi episodi avvenuti nella giornata di lunedì 1 dicembre.Nella casa circondariale pescarese si sarebbero registrate due distinte e violente aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria. Il primo episodio come riferisce Scarciolla, si è verificato nella mattinata: un detenuto di nazionalità italiana avrebbe raggiunto la porta d’ingresso dell’istituto minacciando di morte l’agente in servizio presso la postazione. Successivamente lo ha spinto e colpito ripetutamente al volto. Il tempestivo intervento di un collega addetto al casellario detenuti ha scongiurato conseguenze ancor più gravi, anche perché la postazione solitamente presidiata dai superiori risultava momentaneamente vuota. Il secondo episodio è avvenuto nel primo pomeriggio nel reparto collaboratori di giustizia, dove un detenuto avrebbe minacciato di morte l’agente in servizio tentando di strangolarlo afferrandolo per il collo. Anche in questa circostanza l’intervento rapido e determinato degli agenti presenti ha permesso di ristabilire l’ordine e di bloccare l’aggressore. «Entrambi i colleghi», fa sapere Scarciolla, «sono stati accompagnati nel pronto soccorso dell’ospedale di Pescara: il primo agente ha riportato trauma facciale e lesione dentale con prognosi di 7 giorni; il secondo agente ha riportato trauma cervicale, con prognosi di 7 giorni. L'intervento del segretario provinciale Sappe«Dopo la rivolta del 17 febbraio 2025, che aveva riportato una situazione di relativa serenità sia dal punto di vista degli organici che dell’organizzazione interna, oggi ci ritroviamo purtroppo a commentare episodi che sono il frutto di una malsana organizzazione dell’istituto di Pescara. Gli agenti di polizia penitenziaria operano privati di punti di riferimento all’interno dei reparti, a partire dalle fondamentali figure dei superiori. Il Sappe, insieme alle altre sigle sindacali maggiormente rappresentative sul territorio, ha già rappresentato al provveditore del Lazio, Abruzzo e Molise lo stato di agitazione per la critica situazione gestionale e organizzativa del carcere di Pescara. È indispensabile intervenire immediatamente per ristabilire condizioni di sicurezza, coordinamento e serenità per tutto il personale».