Il prossimo 4 dicembre si terrà lo spettacolo teatrale “Marina” tratto da un racconto di Dacia Maraini, con Lorenza Sorino, un grido contro la violenza sulle donne. L’evento, promosso congiuntamente dal coordinamento Belle Ciao Cgil Pescara, dalla Cgil Pescara e dal coordinamento donne Spi Cgil Pescara, si terrà all’auditorium Cerulli a ingresso libero.Il racconto da cui è tratto è “Marina è caduta per le scale” contenuto nel libro-icona “L’amore rubato” di Dacia Maraini.Lo spettacolo, di forte impatto sociale e artistico, è un monologo diretto e interpretato da Lorenza Sorino.“La violenza sulle donne non è un fenomeno ma un fattore strutturale della nostra società ancora di stampo patriarcale – dichiara Alessandra Genco, segretaria Cgil Pescara - molte sono le tipologie di violenza, il più delle volte praticata da uomini con legami affettivi con la vittima. Oggi dovrebbero essere gli uomini a prendere parola, a fare della violenza un tema di discussione, perché riguarda loro, mentre sembra che siano solo le donne ad affrontare la questione. Anche nel mondo del lavoro è presente la violenza di genere ed il sindacato tutto è chiamato a vigilare ed a proporre accordi mirati sul tema. C’è bisogno di introdurre nelle scuole l’educazione affettiva e sessuale per costruire una società fondata sul rispetto delle differenze e per la costruzione di relazioni sane e non tossiche. Le donne e gli uomini della Cgil sono e saranno sempre impegnati su questo fronte”.Il monologo si inserisce nel progetto Amori Rubati di Federica di Martino per Effimera Teatro.“Parliamo di una storia di violenza, dove lo sguardo da cui partiamo è quello di chi quella violenza l’ha subita – dice l’attrice Lorenza Sorino - il modo in cui guardiamo gli avvenimenti è determinante, perché non solo ne delinea la nostra opinione al riguardo ma anche l’identità di ciò che viene guardato. Perché è così che succede, ognuno di noi chiarisce a se stesso la propria identità perché sono gli altri che ce la rimandano, è la comunità con cui entriamo in relazione che ci definisce. Cosa accadrebbe se per, effetto dei sentimenti, o più precisamente nella nostra storia, per amore, le nostre relazioni con gli altri finissero per diminuire sempre più riducendosi ad una sola unica persona? E se quella persona coincidesse con il nostro partner, ovvero colui o colei in cui poniamo la nostra massima fiducia e ascolto? Per Marina accade così, lei definisce se stessa attraverso l’unico sguardo che finirà per osservarla, quello del suo amore, e che agirà su di lei come in una sorta di addestramento animale. Lo sguardo della nostra protagonista, è uno sguardo condizionato, che quotidianamente si modifica e distorce la realtà con cui viene in contatto. La violenza viene compresa, accettata, edulcorata in una dimensione di solitudine che diviene isolamento e che un pezzettino alla volta diviene normalità. La normalità può essere stravolta solo da un accadimento eccezionale permettendoci di avere uno sguardo nuovo su ciò che abbiamo intorno”.
Il prossimo 4 dicembre si terrà lo spettacolo teatrale “Marina” tratto da un racconto di Dacia Maraini, con Lorenza Sorino, un grido contro la violenza sulle donne. L’evento, promosso congiuntamente dal coordinamento Belle Ciao Cgil Pescara, dalla Cgil Pescara e dal coordinamento donne Spi Cgil Pescara, si terrà all’auditorium Cerulli a ingresso libero.Il racconto da cui è tratto è “Marina è caduta per le scale” contenuto nel libro-icona “L’amore rubato” di Dacia Maraini.Lo spettacolo, di forte impatto sociale e artistico, è un monologo diretto e interpretato da Lorenza Sorino.“La violenza sulle donne non è un fenomeno ma un fattore strutturale della nostra società ancora di stampo patriarcale – dichiara Alessandra Genco, segretaria Cgil Pescara - molte sono le tipologie di violenza, il più delle volte praticata da uomini con legami affettivi con la vittima. Oggi dovrebbero essere gli uomini a prendere parola, a fare della violenza un tema di discussione, perché riguarda loro, mentre sembra che siano solo le donne ad affrontare la questione. Anche nel mondo del lavoro è presente la violenza di genere ed il sindacato tutto è chiamato a vigilare ed a proporre accordi mirati sul tema. C’è bisogno di introdurre nelle scuole l’educazione affettiva e sessuale per costruire una società fondata sul rispetto delle differenze e per la costruzione di relazioni sane e non tossiche. Le donne e gli uomini della Cgil sono e saranno sempre impegnati su questo fronte”.Il monologo si inserisce nel progetto Amori Rubati di Federica di Martino per Effimera Teatro.“Parliamo di una storia di violenza, dove lo sguardo da cui partiamo è quello di chi quella violenza l’ha subita – dice l’attrice Lorenza Sorino - il modo in cui guardiamo gli avvenimenti è determinante, perché non solo ne delinea la nostra opinione al riguardo ma anche l’identità di ciò che viene guardato. Perché è così che succede, ognuno di noi chiarisce a se stesso la propria identità perché sono gli altri che ce la rimandano, è la comunità con cui entriamo in relazione che ci definisce. Cosa accadrebbe se per, effetto dei sentimenti, o più precisamente nella nostra storia, per amore, le nostre relazioni con gli altri finissero per diminuire sempre più riducendosi ad una sola unica persona? E se quella persona coincidesse con il nostro partner, ovvero colui o colei in cui poniamo la nostra massima fiducia e ascolto? Per Marina accade così, lei definisce se stessa attraverso l’unico sguardo che finirà per osservarla, quello del suo amore, e che agirà su di lei come in una sorta di addestramento animale. Lo sguardo della nostra protagonista, è uno sguardo condizionato, che quotidianamente si modifica e distorce la realtà con cui viene in contatto. La violenza viene compresa, accettata, edulcorata in una dimensione di solitudine che diviene isolamento e che un pezzettino alla volta diviene normalità. La normalità può essere stravolta solo da un accadimento eccezionale permettendoci di avere uno sguardo nuovo su ciò che abbiamo intorno”.