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Martedì, 02 Dicembre 2025 13:42

Dai turni massacranti alle esternalizzazioni: presidio e stato di agitazione dei lavoratori Tua, con loro sindacati e Pd [FOTO]

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Tanti i problemi che sono tornati a denunciare nel presidio tenutosi davanti alla sede della direzione dell'azienda con i lavoratori che pagherebbero lo scotto dei tagli determinati dal deficit sanitario, ma anche di scelte aziendali non condivisibili. Blasioli e Paolucci: "Senza una governance a rischio tutto il trasporto pubblico locale". L'8 gennaio confermato lo sciopero
Hanno ribadito le ragioni della protesta i sindacati e i lavoratori Tua che la mattina del 1 dicembre hanno tenuto un sit-in davanti alla sede della direzione aziendale di via don Luigi Orione e confermato che, l’8 gennaio, se niente cambierà, ci saranno le quattro ore di sciopero. Dai turni massacranti, alla mancanza di personale nessuna condivisioni delle scelte aziendali che per lavoratori e sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal) sarebbero il frutto di una gestione “autoritaria e unilaterale” con gli autisti costretti a pagare lo scotto, questa la posizione, non solo dei tagli che sarebbero stati causati dalla necessità di far fronte al deficit della sanità e tradottisi tra le altre cose, per loro, in turni massacranti e mancanza di personale, ma anche da scelte non condivise in merito alla sempre più presente esternalizzazione dei servizi, lamentano. Alcune delle ragioni, elencate in 14 punti, per cui si è deciso lo stato di agitazione. Al loro fianco c’erano anche il capogruppo Pd Silvio Paolucci e il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli. “La situazione che si sta profilando desta forte preoccupazione – dichiarano -: siamo vicini ai lavoratori, che hanno avviato lo stato di agitazione per condizioni ormai non più sostenibili, e siamo al fianco delle organizzazioni sindacali che da tempo denunciano criticità gravi, messe nero su bianco nella richiesta di procedura di raffreddamento”. “Le motivazioni elencate dai sindacati delineano un quadro serio – rimarcano Paolucci e Blasioli -: dal mancato rispetto di più accordi e norme contrattuali alla condizione critica dei mezzi, con manutenzioni insufficienti e problematiche nelle officine. A ciò si aggiungono tempi di percorrenza non idonei, una crescente disorganizzazione delle corse e la carenza di personale, tale da non garantire neppure ferie e permessi”. “Sono state inoltre segnalate – spiegano - mancate convocazioni sindacali, la mancata nomina dell’Addetto all’esercizio per la Udp di Chieti, criticità nella bigliettazione a bordo, nella gestione del Terminal bus extraurbano di Pescara e nella regolamentazione delle fermate, oltre ai problemi legati alle nuove subconcessioni, che hanno generato nuovi disservizi, e ai disagi derivanti dal mancato carico e scarico. A tutto questo si sommano gli effetti pesantissimi del deficit sanitario, che continua a produrre tagli sensibili e importanti anche sul trasporto pubblico, trasferendo i disagi direttamente sull’utenza e sugli operatori”, ribadiscono i due esponenti dem.Per Paolucci e Blasioli “una gestione fallimentare che rischia di aggravarsi ulteriormente: con il bilancio di previsione 2026 e con accantonamenti sanitari già pari a 126 milioni, il comparto dei trasporti regionali rischia seriamente di essere travolto, stanti le condizioni attuali. Siamo inoltre di fronte a una mancanza di trasparenza preoccupante, come dimostra la non pubblicazione degli atti del consiglio d’amministrazione e la richiesta inevasa di un incontro istituzionale con la Regione”. “Di questo – assicurano - ci faremo carico nelle commissioni competenti, a partire da quella dei Trasporti, e, se necessario, anche quella di Vigilanza. Rivolgiamo un appello: così non si può andare avanti. Le aree interne, già fragili, rischiano di subire i tagli più pesanti. Occorre un cambio di passo immediato, prima che il sistema del trasporto pubblico regionale – concludono Paolucci e Blasioli - venga definitivamente compromesso”.
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