Le condizioni meteo sono di nuovo peggiorate, ma lunedì 1 dicembre, grazie a una situazione favorevole, l'area della Conca degli Invalidi dove ci sarebbe stato l'ultimo contatto con il telefono del camperista. Difficili anche le operazioni di recupero del camper
Una giornata di meteo favorevole quella del 1 dicembre che ha consentito ai tecnici del soccorso alpino speleologico del Cai (stazione L’Aquila), di battere l’area in cui ci sarebbe stato l’ultimo contatto con il telefono del 44enne polacco Karol Brozek, con il supporto del sistema Recco oltre che con un elicottero ultraleggero. Quell’area, secondo la triangolazione, sarebbe la zona della Conca degli Invalidi. A riportare la notizia è l’agenzia Ansa. Dell’uomo scomparso insieme ai suoi due cani, al momento, non ci sarebbero però tracce e le condizioni meteo sono già peggiorate. Il Recco, con cui ora si spera di poterlo individuare, è un dispositivo di ricerca per persone disperse basato su un piccolo riflettore passivo, integrato in capi d'abbigliamento, caschi o scarponi, che non necessita di batterie, e su un rilevatore portatile o montato su elicottero: il segnale radio emesso dal rilevatore viene riflesso dal dispositivo e consente di individuare con maggiore precisione la posizione. Come ricorda il giornalista e appassionato di montagna Gianfranco Cocciolone, lungo l'itinerario di salita la ferrata Brizio e la via Normale si separano e poi si ricongiungono nella parte superiore, poco prima della cresta nord e della vetta del Corno Grande. La Conca degli Invalidi si incontra dopo il bivio per la Brizio e prima del punto di ricongiungimento dei due percorsi, in un tratto che presenta passaggi delicati per eventuali operazioni di recupero. Difficili anche le operazioni di recupero del camper con cui Brozek è arrivato a Campo Imperatore: il mezzo pesa circa 33 quintali e per portarlo a valle sarebbe necessario un Eurocargo, privato o pubblico, con un peso superiore al doppio. Il transito sul tratto di strada che raggiunge e costeggia il rifugio Fontari, tutto curve, è considerato molto rischioso: i mezzi pesanti potrebbero ribaltarsi, a prescindere dalle condizioni di neve e ghiaccio. La sorella gemella Diana, intanto, continua a ricevere segnalazioni da chi segue il caso sui social e da persone che si presentano come sensitivi: c'è chi, rivedendo le foto, sostiene che uno dei due cani indossasse un doppio collare, ipotizzando la presenza di un dispositivo gps; altri indicano come possibili aree di ricerca la zona sopra la Madonnina, sul versante di Prati di Tivo, e il vallone di Val Maone, sotto il Corno Piccolo. Le ricerche continueranno sebbene, come detto, già oggi, martedì 2 dicembre, le condizioni meteo peggiorate rendano le operazioni più difficili.