Martedì, 02 Dicembre 2025 12:49

Scontro in aula sulla delibera per la vendita delle reti del gas: "Pensateci questa notte, non fatelo"

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Questo l'invito del consigliere comunale Pd Marco Presutti che si è visto respingere la pregiudiziale con cui lamentava presunte illegittimità dell'atto. Illegittimità che non ci sarebbero, ha riferito il sindaco. Per il centrodestra ad oggi la scelta migliore per portare importanti economie da investire sulla città; per il centrosinistra una scelta sbagliata che non guarda al futuro. Il 3 dicembre il voto
“Penateci questa notte, non fatelo”. È con l’invito del consigliere comunale Pd Marco Presutti che si è chiusa la seduta del consiglio comunale del 1 dicembre che ha visto approdare in aula la discussa delibera per la vendita delle reti del gas, oggi di proprietà pubblica e in capo a Pescara Energia. Una delibera che, nei mesi scorsi, ha visto andare in scena lo scontro tra Domenico Pettinari e il presidente della partecipata Giuliano Diodati a suon di esposti. Reti da vendere, ha spiegato il vicesindaco Maria Rita Carota, al valore industriale residuo di 15 milioni e mezzo di euro. Per contrastare la scelta in aula si tornerà il 3 dicembre con la discussione dei 34 emendamenti presentati (e accolti) dal centrosinistra, ma già nella seduta della discussione generale lo scontro c'è stato e si è tradotto nella bocciatura sia della pregiudiziale presentata dal consigliere comunale Pd Marco Presutti per presunte illegittimità di quella delibera, sia delle quattro richieste di sospensiva avanzate da Partito democratico, M5s e gruppo Pettinari sindaco. Tra maggioranza e opposizioni le visioni sono decisamente opposte: per il centrodestra, infatti, quella vendita consentirà di portare in cassa oltre 13 milioni da reinvestire nella città con quell’alienazione ritenuta quindi la miglior strada da percorrere a fronte degli ingenti costi di manutenzioni che la proprietà di quelle reti comporta; per il centrosinistra quella vendita sarebbe invece un danno per città. Per l'opposizione una “svendita” che verrà fatta sulla base di una delibera viziata che potrebbe portare a futuri contenziosi oltre che la dispersione di un patrimonio pubblico che, nell’ottica della transizione energetica, potrebbero diventare una grande opportunità per ottenere finanziamenti per compierla anche grazie alla proprietà pubblica delle reti del gas.Se su questo la discussione c’è, il punto focale su cui si concentrano le polemiche del centrosinistra e cioè la presunta illegittimità di un atto che verrebbe approvato con allegati, ha spiegato Presutti, che non sono quelli su cui Pescara Energia sta lavorando per modificarli secondo quelle che sono state le prescrizioni di Arera. Una circostanza che potrebbe portare ai contenziosi di cui ha più volte parlato e di cui, chi oggi approva, dovrà prendersi la responsabilità, ha sottolineato. Sul punto a rassicurare è stato il sindaco Carlo Masci che in aula ha anche letto una nota del direttore tecnico di Pescara Energia in cui si parla di totale recezione di quelle osservazioni e dunque di una pregiudiziale che non avrebbe ragione di esistere. Un tema questo su cui, eventualmente sarà il tempo dunque a dare risposte qualora alla fine la delibera passasse così com'è. Tempo che è anche oggetto dell'altra questione su cui c'è stato il confronto e cioè il fatto che alienare oggi quelle reti per avere subito una economia a disposizione, potrebbe rivelarsi un errore in termini di visione strategica futura. A sostenerlo è stato in particolare il consigliere comunale Donato Di Matteo (Costantini sindaco) che ha invitato la maggioranza a riflettere sul perché oggi un privato sia interessato ad acquisire quelle reti malridotte e che necessitano di importanti interventi di sistemazione e manutenzione. E quella ragione, per lui, sarebbe tutta nel fatto che con la transizione in corso un domani potrebbero essere quelle dove, ad esempio, far passare l’idrogeno con dunque l’affare futuro ben più importante di quello attuale. Sul tema è intervenuta anche la consigliera comunale Avs-Radici in Comune Simona Barba riferendo che finanziamenti europei, in questo senso, già ce ne sarebbero e l’opportunità sarebbe di attingere già a quelli. Dal consigliere comunale Pd Francesco Pagnanelli l’attacco, rivolto in particolare al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e il capogruppo Roberto Carota sulle perplessità che lo stesso sull’operazione avrebbe espresso in commissione con poi però, in aula, sempre il voto favorevole a scelte che non sarebbero del tutto condivise. A rispondere è stato proprio Carota che non ha nascosto di porsi domande su una delibera così importante, rimarcando però il fatto che se è vero che da una parte c’è la perdita di una proprietà “che potrebbe rappresentare un problema”, altrettanto verso sarebbe il fatto non solo che quei fondi che si possono portare in cassa permetterebbero di fare investimenti sulle politiche energetiche, ma soprattutto che se quella opportunità di cui parla il centrosinistra sia destinata o meno a realizzarsi. Una certezza che non c’è ad oggi, ha sottolineato, ed è proprio questa la ragione per cui, guardando al bene della città e dei cittadini, la soluzione di venderle quelle reti risulterebbe la soluzione più conveniente e capace di darle delle certezze. Aspetti questi su cui i punti di vista possono essere diversi e così sono anche tra gli scranni di Palazzo di Città, con quel tema sull'illegittimità che dunque sembra essere quello su cui la minoranza intende continuare a giocare la sua partita nella seduta che dovrebbe portare all'approvazione di una delibera che, ha chiosato Presutti, sarebbe oggi “una scommessa al buio giocata sulle tasche della città”. Una delibera che, una volta approvata, ha sottolineato il consigliere M5s Paolo Sola chiedendo anche lui di riflettere su quel futuro legato alla transizione energetica, diventerà “irreversibile”.La maggioranza, da parte sua, ha ampiamente spiegato perché, ad oggi, quella di vendere sarebbe la soluzione più conveniente per la città. Il futuro, almeno in termini di alienazione, sembra insomma già scritto, ma per avere la risposta definitiva si dovrà attendere ancora qualche ora e cioè mercoledì 3 dicembre. 
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