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Martedì, 02 Dicembre 2025 12:52

Gianni Oliva presenta il suo ultimo libro titolo “La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel mezzogiorno dopo l’unità d’Italia”

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Il 4 dicembre, a Pescara, sarà presentato l’ultimo libro del giornalista e storico Gianni Oliva, dal titolo “La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel mezzogiorno dopo l’unità d’Italia”. Il volume sarà presentato nella sede della Fondazione riforme, che con il comitato provinciale di Pescara “Ettore Troilo” dell’Anpie, l’associazione nazionale Brigata Maiella, ha promosso l’evento. A dialogare con l’autore saranno la giornalista Maria Rosaria La Morgia e la storica Sara Follacchio.«Dopo l’Unità d’Italia– illustra ancora la presentazione del volume edito dalla Mondadori per la collana “Le Scie”- il Mezzogiorno precipita in una sanguinosa guerra civile. Da un lato, i ribelli si oppongono alle nuove istituzioni con violenza: teste mozzate esposte come trofei, stupri, soldati evirati. Dall’altro, lo Stato risponde con rastrellamenti, incendi di villaggi e fucilazioni sommarie. Ma etichettare tutti i ribelli come “briganti” e definire questa contrapposizione una “lotta al brigantaggio” è un errore, che produce una grave lacuna nella storiografia ufficiale».L’appuntamento proverà a comprendere quanto quella pagina della storia del nostro Paese abbia contribuito alla formazione di un senso comune, quanto influito sulla formazione delle classi dirigenti, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia.Gianni Oliva, saggista ed editorialista di alcuni quotidiani italiani, tra cui La Stampa di Torino, è stato preside di liceo e docente universitario, ed ha ricoperto anche l’incarico di assessore alla cultura della regione Piemonte. La sua produzione di saggi è molto ricca ed ha abbracciato e attraversato più epoche: dalle vicende del confine nord-orientale alla storia dei Savoiae all’analisi degli anni tra il 1943 e il 1945.
Il 4 dicembre, a Pescara, sarà presentato l’ultimo libro del giornalista e storico Gianni Oliva, dal titolo “La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel mezzogiorno dopo l’unità d’Italia”. Il volume sarà presentato nella sede della Fondazione riforme, che con il comitato provinciale di Pescara “Ettore Troilo” dell’Anpie, l’associazione nazionale Brigata Maiella, ha promosso l’evento. A dialogare con l’autore saranno la giornalista Maria Rosaria La Morgia e la storica Sara Follacchio.«Dopo l’Unità d’Italia– illustra ancora la presentazione del volume edito dalla Mondadori per la collana “Le Scie”- il Mezzogiorno precipita in una sanguinosa guerra civile. Da un lato, i ribelli si oppongono alle nuove istituzioni con violenza: teste mozzate esposte come trofei, stupri, soldati evirati. Dall’altro, lo Stato risponde con rastrellamenti, incendi di villaggi e fucilazioni sommarie. Ma etichettare tutti i ribelli come “briganti” e definire questa contrapposizione una “lotta al brigantaggio” è un errore, che produce una grave lacuna nella storiografia ufficiale».L’appuntamento proverà a comprendere quanto quella pagina della storia del nostro Paese abbia contribuito alla formazione di un senso comune, quanto influito sulla formazione delle classi dirigenti, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia.Gianni Oliva, saggista ed editorialista di alcuni quotidiani italiani, tra cui La Stampa di Torino, è stato preside di liceo e docente universitario, ed ha ricoperto anche l’incarico di assessore alla cultura della regione Piemonte. La sua produzione di saggi è molto ricca ed ha abbracciato e attraversato più epoche: dalle vicende del confine nord-orientale alla storia dei Savoiae all’analisi degli anni tra il 1943 e il 1945.
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