Solo l'ennesima offesa dopo tante minacce e anche aggressioni subite, denuncia il capogruppo comunale che racconta diversi episodi: dal coltello lanciato da una finestra ai tre pitbull che gli sarebbero stati scagliati contro e fino alle aggressioni verbali subite con il collega Di Pillo. Quindi l'annuncio: "Sabato 6 dicembre saremo di nuovo lì"
“Via Imele si spaccia, grazie Pettinari”. Questa la scritta apparsa su un muro di via Lago di Capestrano e, appunto, via Imele. Una scritta in cui per Pettinari, che ha l'ha pubblicata con una foto sui social e l'ha commentata, si nasconde “un messaggio per farmi desistere dalle battaglie contro lo spaccio di droga nella propria zona, perché a suo dire si spaccia anche in via Imele”. Un messaggio che, ipotizza, potrebbe essere stata fatta proprio da qualche spacciatore. “Se costui avesse seguito attentamente tutte le mie battaglie si sarebbe accorto che io da anni sto combattendo contro la droga e lo spaccio soprattutto in via Imele dove addirittura in campagna elettorale siamo stati anche aggrediti con un coltello che ci è stato lanciato contro da una finestra e una macchina lanciata a tutta velocità sempre nella stessa via contro di noi che per un centimetro non ci ha investito”, racconta. “Sicuramente questi messaggi oscuri e anche di difficile comprensione nei miei confronti, ma soprattutto nei confronti delle battaglie antidroga che conduco da anni non fermeranno la mia determinazione e la determinazione del mio gruppo ad andare avanti a testa alta e con la schiena dritta”, aggiunge Pettinari. “Evidentemente a qualcuno diamo fastidio e lo sappiamo bene - ribadisce -: l’ultima aggressione verbale io il collega Di Pillo l’abbiamo subita in via Tavo al 229, solo alcune settimane fa quando siamo stati costretti a chiuderci a chiave in macchina e chiamare la polizia braccati da due individui che spingevano per avere un contatto a tutti i costi con noi con brutte intenzioni”.“Da anni sto conducendo battaglie anche rischiando la mia vita contro la criminalità e contro i venditori di morte, ho subito minacce di morte, aggressioni, hanno tentato di entrare incappucciati nella mia abitazione, hanno tentato di aggredirmi nel mio ufficio privato dove solo per miracolo sono riuscito a chiudere a chiave la porta blindata mentre il delinquente continuava a dare pugni sulla porta inveendo contro la mia persona”. “Hanno tentato anche di lanciarmi contro 3 pitbull con l’ordine di attacco verso la mia persona e solo la prontezza di un agente di polizia in quell’occasione addetto alla sicurezza della mia persona ha evitato che accedesse l’irreparabile”, racconta ancora. “Insomma ne ho subite di tutti i colori ma non ho mai smesso di combattere questa doverosa battaglia di legalità e civiltà per la nostra gente, per dare voce a chi non ha voce e soprattutto a chi ogni giorno e’ costretto a convivere nell’inferno delle nostre periferie con violenze, aggressioni, spaccio di droga e prostituzione. Sabato torneremo ancora una volta sul posto, in via Imele, a denunciare lo spaccio di droga lì dove insiste una fiorente piazza di spaccio che è esplosa e ha incrementato le sue attività dopo l’abbattimento del ferro di cavallo”. “In questa via ci sono case private non popolari e il traffico giornaliero che abbiamo stimato si aggira sui 700 acquirenti al che moltiplicato per una media di 30 euro a dose – conclude Pettinari - fanno 21 mila euro al giorno di traffici illeciti”.